Tutti utilizzate Zoom. E fate male.

Partiamo dall’abc. Cosa è Zoom? E’ una app, come dicono quelli tutti trendy, è insomma una applicazione che offre un servizio di videoconferenze. Tutti davanti al pc o sul cellulare per fare riunioni, parlarsi, condividere, insomma avete capito. Questo Zoom è stato ideato e inventato da un imprenditore e informatico cinese che vive e lavora negli USA, tale Eric Yuan (Yuan Zheng), Se volete approfondire chi sia e come lavori, leggetevi questo articolo su Skytg24.

In queste settimane Zoon lo stanno utilizzando tutti (io no), Lo stanno utilizzando le società di basket per tenere i contatti con gli atleti, le parrocchie per organizzare le preghiere collettive, alcuni professori per tenere le lezioni ai pargoli chiusi in casa, gruppi di amici che si divertono a giocare a poker online (tutta roba legale) e intanto chattano su Zoom. Insomma lo usano tutti, o quasi. Io, appunto, sono il quasi.

Cosa ha Zoom che non va bene? Cos’è che mi tiene lontano da Zoom? Solo una cosa: il fatto che Zoom non è sicuro. Non lo dico io, lo dicono tutti quelli che capiscono qualcosa di informatica. Qui alcuni articoli in ordine sparso (come al solito)

Il 20 aprile Ernesto Assante su Affari e Finanza di Repubblica scrive questo articolo. I buchi di Zoom regalano milioni di utenti agli hacker.

Già il 9 luglio del 2019 nella sezione Tecnologia di Repubblica compariva questo articolo Zoom, l’app permette ai siti web di controllare l’app del Mac. Figuriamoci se a inizio luglio qualcuno si è messo a leggere questo articolo di Tecnologia. Nessuno lo lesse, ma era un primo segnale di allarme.

Ma il 5 aprile di quest’anno, sempre nella sezione Tecnologia di Repubblica si dava notizia che, grazie a Zoom migliaia di dati (i vostri dati) avevano già preso la via della Cina. Zoom, nuovi guai per problemi di sicurezza.

Ma cambiamo sito e passiamo a PC Professionale dove il 7 aprile Alfonso Maruccia scrive un simpatico articolo dal titolo eloquente: Zoom, un disastro per la sicurezza e la privacy degli utenti.

Il giorno dopo, l’8 aprile su Corriere Comunicazioni è Patrizia Licata a firmare l’articolo Zoom: parte la class action. Sulla sicurezza il management ha mentito.

Ok, ok, niente panico. Avete usato Zoom? Bene, sappiate che le vostre conversazioni potrebbe essere fra quelle finite online a disposizione di chissà chi. Lo scrive il 6 aprile Gabriele Porro su Wired Italia.Ancora problemi per Zoom: le chat finiscono online senza protezione.

Piano piano, anche di fronte all’arrivo di problemi legali, l’azienda cerca di risolvere i problemi e ne dà conferma Mssimiliano Riccardo Ferrari su Tom’s Hardware. Zoom 5.0 l’azienda risolve alcuni problema di sicurezza. Articolo del 23 aprile che ci fornisce 3 notizie che non hanno timore di essere smentite. La prima: i problemi di sicurezza lemantati finore erano veri. La seconda: l’azienda che gestisce Zoom ne ha risolti alcuni, appunto, alcuni, ma non tutti. La terza ve la dico io: se questi (alcuni) problemi risolti sono stati effettivamente risolti lo si capirà solo in questi giorni, grazie a voi che utilizzate la nuova versione. Fate da cavia, insomma.

Il 28 aprile, ieri, Matteo Marchi su Punto Informatico pubblica una guida su cosa fare, passo passo per poter utilizzare Zoom con una certa sicurezza. Zoom, la guida completa per un utilizzo sicuro. Guida molto interessante, ma di non facile applicazione per la maggior parte degli utilizzatori di Zoom.

Articolo simile pubblicato il 23 aprile su Corriere Comunicazioni dalla solita Patrizia Licata Zoom corre ai ripari. Anche qui, io dopo aver letto l’articolo mi chiedo se ora Zoom sia realmente sicuro oppure no. Lo scoprirò dopo che voi l’avrete usato.

Alternative a Zoom? Molte, l’ultima è quella attivata in questi giorni da Facebook, si tratta di Messanger Rooms. Ne scrive il 25 aprile Jaime D’Alessandro su Repubblica. Facebbok all’attacco di Zoom e della videochat,

Morale della favola: io Zoom non lo uso, voi fate un pò come vi pare.