Una birra al Lazy Cat

Quattro chiacchiere con Simona Tonelli del Lazy Cat, la miglior birreria di Firenze, a parere di chi scrive. Intervista fatta una settimana fa, il 1° aprile e, prima che chiamate l’esercito, intervista fatta a debita distanza, io a casa mia e lei a casa sua. Si chiacchierava via Facebook. Le interviste che faccio io sono sempre caotiche anche se fatte dal vivo, immaginatevi questa fatta via social.

Dunque, se ricordo bene sono circa 3 anni che siete aperti
Si, abbiamo aperto il 12 giugno 2017, fra poco facciamo 3 anni. Penso sia difficile quest’anno essere aperti il 12 giugno. Siamo in piena emergenza coronavirus, difficile fare previsioni.

C’era un pò di pessimismo nell’aria il giorno dell’intervista, ma proprio ieri sera, mentre raccoglievo le idee su come pubblicare questa intervista, ho visto sul profilo facebbok del Lazy Cat, che dal sabato 11 aprile il Lazy Cat ci porterà direttamente a casa i suoi hamburger, le sue pizze e, soprattutto, le sue birre.

https://www.facebook.com/lazycatflorence/posts/932665303816178
LAZY CAT
via gherardo starnina 1r 50143 firenze

Ma il nome Lazy Cat come vi è venuto in mente?
Lo abbiamo fatto in omaggio a un gatto che avevamo. Era molto pigro e così è nato il nome del pub, Lazy Cat.

Simona mi ha anche spiegato come è nato il logo. C’è di mezzo una storia con una parente che vive in Irlanda, ma a essere sincero non ci ho capito niente. Comunque il logo è molto carino.

Quando avete aperto avevate una birra bavarese, se non mi sbaglio, la Ayinger, poi avete cambiato
Si, all’inizio avevamo la Ayinger, una birra della Bassa Baviera, poi siamo passati alla Monchshof, che è una birra prodotta in Alta Baviera.

La birra è cambiata, ma la cucina mi pare sia rimasta, grazie a Dio, sempre quella dei primi mesi.
Beh, in realtà abbiamo aggiunto la pizza, è un alimento che molti non si aspettano di trovare in birreria. E’ una pizza fatta da noi, artigianale, impasto proprio con più di 24 ore di levitazione. Molti nostri clienti non sanno che abbiamo anche la pizza.

Io, per esempio, non lo sapevo, eppure ci vado spesso. Quasi sempre dopo le partite che mi vedo al PalaFilarete.. Senza fare il nome del Lazy Cat, di questo pub avevo parlato nel resoconto di una partita del 2019, nella parte finale dell’articolo, nella parte intitolata POST SCRIPTUM. Il carattere c’è: Legnaia – Pielle 58-69 del 20 febbraio 2019. Chissà se poi la coppia di cui parlavo nell’articolo sono ancora insieme.

Avete una clientela affezionata, di fiorentini, siete fuori dal giro del grande turismo, quindi i vostri clienti per la maggior parte vengono da Legnaia, Soffiano, Isolotto. insomma siete molto conosciuti in questa parte della città.
Sicuramente nel quartiere siamo molto conosciuti ormai, ma i nostri clienti vengono anche da fuori. Abbiamo molti che abitano a Scandicci, per esempio.

Siete molto attivi sui social, facebook soprattutto
Si, abbiamo la nostra pagina facebook e siamo anche su Instagram. Per quanto riguarda gli altri social, vedremo in futuro come ci muoveremo.

A fine intervista ho dispensato alcuni dei mie preziosi consigli sull’utilità delle associazioni di categoria per chi ha un’attività commerciale, sulle tante sfaccettaure della cultura tedesca, su quali social network usare e in più consigli vari sulla vita in genere. Consigli utilissimi, ma tutti prontamente cestinati. Pace. Per consolarmi mi berrò una birra. Tanto da sabato il Lazy Cat me la porta a casa.

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