Sicuramente anche voi, come me, vi sarete spesso chiesti a cosa diavolo serva Google+. Se lo chiedono tutti, anche i cosiddetti esperti marketing (che spesso sono esperti di aria fritta). Addirittura se lo chiedono gli stessi dirigenti di Google.
Io, personalmente, ma non prendetela come una verità assoluta, ho da tempo trovato la risposta. Allora, alla domanda: “A cosa serve Google+?” La mia risposta è: “Google + è utile solo ed esclusivamente per i Gruppi, quelli che gli esperti chiamano le Community”. Punto.
Uno degli esempi che riesco a portarvi a sostegno di questa mia personalissima e criticabilissima tesi è la community Olimpia Milano Gruppo Appassionati, ideata e gestita da due tifosi delle Scarpette Rosse: Rodolfo e Matteo, padre e figlio. Li ho intervistati per voi.
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Io e mio figlio Matteo siamo entrambi tifosi e storici abbonati dell’Olimpia, oltre che amanti del gioco in generale. L’idea è nata dal desiderio di promuovere e coinvolgere il più possibile le persone sia a livello di sostegno della squadra sia di interesse più un generale per la pallacanestro. Avendo poco tempo disponibile abbiamo pensato ad una comunità virtuale. Su Facebook abbiamo trovato più di un gruppo attivo e in particolare segnalo quello gestito da Giuseppe Marmina Olimpia Milano Facebook Fan Club con quasi 9000 membri. Abbiamo anche trovato dei forum dedidicati su internet, ma la “traccia stilistica” non era di nostro gradimento. Troppi insulti e risse tra membri. Google+ invece, aveva solo community “abbandonate” e quindi abbiamo pensato di riempire questo vuoto con la nostra iniziativa. Piano piano siamo cresciuti di numero anche se le persone attive sono ancora troppo poche per considerarla davvero una community funzionante.
Mediamente un’ora alla settimana per setacciare qualche post interessante e per organizzare i contenuti.
Come ti dicevo su FB esiste già una pluralità di gruppi attivi e non trovo valore aggiunto a crearne uno nuovo. Gli altri social secondo me non si prestano all’idea di community perché sono in logica “da uno a molti” Ho fato un modesto tentativo creando un Canale Telegram, ma non ci sono stati particolari riscontri e anche in questo caso, si aprono le porte a commenti on line durante le partite in cui il concetto più ricorrente è il dispetto per un errore o la gioia per un canestro.
La semplicità di uso
È un social poco frequentato e poco attivo in generale
Come per gli ultimi anni, partiamo ampiamente favoriti in virtù del budget messo a disposizione e del roster conseguente. Come abbiamo visto bene l’anno scorso, non sono condizioni certe per una vittoria, ma i pronostici sono tutti dalla nostra parte.
Per l’Europa il discorso è specularmente inverso. Il budget è da media classifica e quindi per poter aspirare ad entrare nella élite è necessario aggiungere le componenti extra… Gioco, energia, voglia di riuscire. Sono comunque ottimista perché rispetto all’anno scorso la squadra si è ulteriormente rafforzata e Pianigiani ha esperienza internazionale.
Siamo di Milano e siamo abbonati. Mio figlio va ogni tanto in trasferta. Se posso vorrei concludere con due parole su un tema che mi è caro e cioè sul dissenso degli ultra milanesi. È una cosa che non sopporto e che non ha senso. La proprietà è la dirigenza hanno consentito alla società di uscire dal gorgo del fallimento e di poter vincere nuovamente titoli nazionali e stare con dignità sulla scena internazionale. Tra l’altro riuscendo sia a riempire sistematicamente il Forum che rivitalizzando il settore giovanile e promuovendo il basket tra i ragazzi di Milano. |
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A parte che per puro caso mi è venuta una grafica ganzissima per questa intervista, devo dire che quanto detto da Rodolfo in materia di Social Media è assai più interessante e intelligente di quanto detto da centinaia di Social Media Manager che ho ascoltato negli ultimi anni. Valutazioni oneste, precise e motivate sulle potenzialità e sulla realtà di Google+, Facebook e Telegram. Parole sagge.
Mi permetto di aggiungere un’ultima nota. La community si chiama Olimpia Milano Gruppo Appassionati, ma, accoglie anche chi non è tifoso delle Scarpette Rosse, ammesso che sia comunque una persona educata, onesta, carina e rispettosa degli altri. Io, per esempio, sono nel gruppo da anni, ma tifo Reyer Venezia da sempre.